martedì 19 dicembre 2023

Poe and the Devil, di Ernesto Carbonetti // Scivolare all'inferno assieme ad Edgar Alla Poe

Siamo a Baltimora. Anno 1849.

Parole che mettono immediatamente di fronte a qualcosa che ha a che fare con l’oblio incoraggiato dalle ombre della notte. Parole che ci informano che qualcuno è stato raggirato, preso in giro, abbandonato e lasciato in un vicolo oscuro a finire quello che il destino aveva forse in serbo per lui.

Costui è un importante letterato.Uno dei padri della letteratura gotica di tutti i tempi: Edgar Allan Poe. Lo sguardo compassionevole di un famoso editore che lo riconosce mette in moto la trama di questo lavoro di Ernesto Carbonetti che ci trascina nei meandri della psiche umana e non solo. 

Titolo: Poe and the Devil

Autore: E. Carbonetti

Editore: Weird Book

Collana: Weird Comics

Pagine: 112

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Poe è ricoverato al Church Home Infirmary. Il suo soccorritore si reca in visita alla struttura per avere notizie sulla persona che sembra avergli cambiato la vita, colui che gli ha indicato la strada da seguire, colui che lo ha appassionato al suo lavoro in un mondo pieno di barbarie, coscienze luride e sommersi da un mare di liquame. Ciò che però trova è un muro di ignoranza e scarsa empatia. Sembra che Poe sia destinato a soccombere, inghiottito dalla solitudine e dalla disperazione.

E’ infatti in un desolato letto (che ha tutte le sembianze di quello di un manicomio) che troviamo il protagonista di queste tavole. Un uomo solo e in preda al delirio, vittima delle immagini che si succedono come flash nella sua mente.

Cosa c’è realmente al suo interno? E’ solo frutto della sua fantasia oppure gli avvenimenti tragici e luttuosi del suo passato sono tornati a farsi vivi? Lui è pronto a guardarsi dentro e lo fa attraverso una proiezione di se stesso, a subire una sorta di metamorfosi perché per comprendere si deve cambiare e assumere nuove forme, anche se quelle forse hanno fattezze demoniache.Chi è davvero il diavolo? Un’entità esterna giunta per ghermire la nostra anima o è qualcosa che abbiamo sempre portato dentro di noi e che adesso, nel momento cruciale della nostra vita (la morte, il giudizio finale) si palesa per tirare le somme della nostra esistenza?

Poe nel suo letto d’ospedale è confinato in un limbo da cui non potrà uscire fino a che non comprende il senso della sua vita. Finché non mette un punto fermo e smette di piangersi addosso per gli eventi che gli sono successi (Poe è rimasto orfano di entrambi i genitori), lui stesso infatti afferma “Ho vissuto tutta la mia vita nelle mancanze. All’insegna di separazioni e abbandoni”. Cos’ha nella testa chi si sente solo?

Il tema principale di queste pagine è senza ombra di dubbio la difesa della letteratura. Il co-protagosnita, la figura dell’editore che soccorre Poe, non riesce ad accettare il fatto che qualcosa potrebbe togliere la vita a una persona di valore come lui. Come potrebbe andare avanti il mondo senza un faro che nella notte ci indica la via? La vita di un poeta ha valore, è per questo che deve essere salvato, deve essere tenuto in vita il più a lungo possibile perché se lui muore con lui muore anche la possibilità di un’esistenza degna. Ecco il grande tema. Il perenne scontro tra la letteratura, quindi il mondo umanistico, e quello del volgo, ovvero il mondo di quelli che pensano solo al denaro. Questo aspetto è incarnato dalla figura del dottore della clinica, un uomo scettico, freddo e totalmente privo di umanità, tanto da definire la bruciante passione letteraria un capriccio personale, e tutte le raccomandazioni che l’editore si premura di suggerire vengono definite inutili e superflue. Tutti termini con cui spesso viene descritta una qualsiasi letteratura in mano a coloro che non hanno gli strumenti per comprendere.

Una lotta tra umanità e logica, tra cristianità e perbenismo. Un uomo come Poe però ha sempre vissuto al limite. L’abbandono dei suoi genitori, la solitudine e la morte per tubercolosi della compagna (Sarah Elmira Royster) hanno gettato la sua esistenza in braccio all’altro grande tema del fumetto: l’alcolismo. L’abuso di alcool ha fatto spesso capolino nella sua vita, come anche lo spendere denaro e l’essere dedito al gioco d’azzardo. Non sapremo quindi mai fino in fondo se ciò che vede Poe in quel letto di ospedale sia vero oppure dettato dalla sua fantasia mischiata al resto. Forse è questo uno dei punti di forza di questo fumetto, il tenere il lettore costantemente in bilico tra vari mondi, quello reale, quello inventato, quello che poteva essere un futuro così tanto agognato e un passato che continua a dare sofferenza. Ad un’unica persona. Poe.

Il mio giudizio: Se siete amanti della letteratura e in particolare amate le atmosfere dark e claustrofobiche non potrete far altro che apprezzare questo fumetto e l’egregio lavoro di ricerca e stile che è stato fatto da Carbonetti. Ogni balloon spalanca un universo differente. Una citazione. Un cosiglio. Una forte critica. Il tutto utilizzando un linguaggio che sembra scritto direttamente dall’autore in persona. Mi ha fatto particolarmente piacere questo perché contribuisce ad elevare il fumetto ad opera d’arte sradicando l’idea che questo genere sia rivolto solo ai ragazzini. Questo è anche un lavoro per adulti. L’unione del mondo del sogno con avvenimenti realmente accaduti gettando in faccia al lettore il dubbio di come si siano svolti davvero i fatti crea una spirale che ti precipita nella storia. Una storia di fantasmi, di demoni, reali o inventati, non importa. TU vuoi capire. TU devi sapere se quello che hai tenuto in mano fino ad ora è accaduto davvero o no. Come dice Satana “Sei tu a dover scegliere il tuo Ade”. Una storia di alcool, di tentato suicidio, di morte.E secondo me quando una lettura suscita interesse e ti spinge a fare ricerca rasenta la perfezione. E sono quindi felice di aver fatto parte di questo processo.

Consigliatissimo.

Francesco Balestri

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