lunedì 30 ottobre 2023

Kurt Cobain, di Andrea Cavaletto e Francesco Giani // Alle origini del mito dei Nirvana

Buongiorno a tutti e benvenuti sullo Scaffale dei fumetti!
Sono lieto di cominciare questa avventura con l'opera di un autore con cui sono venuto in contatto proprio in questi giorni, Andrea Cavaletto. Il titolo in questione è Kurt Cobain, nome il cui suono fa già drizzare le orecchie...e alzare le mani in aria.

Titolo: Kurt Cobain
Autore: Andrea Cavaletto
Illustratore: Francesco Giani
Casa editrice: Edizioni inkiostro
Tipologia: Cartonato
Pagine: 44
Link per l'acquisto QUI

Forse i più giovani non sanno chi era Kurt Cobain, forse non sanno che gran parte degli stili che adesso sono abituati a seguire sono stati lanciati proprio negli anni in cui Cobain saliva sul palco, forse non sanno che tutta la modernità di cui si vantano al giorno d'oggi non ha niente a che fare con il presente ma affonda le sue radici nel passato...un passato oscuro e disperato. 

Kurt Cobain racconta la vita di un ragazzino il cui destino è segnano ancora prima che potesse capire cosa avesse attorno.
Molti potranno pensare che quando si è piccoli il nostro universo sia costellato di giochi, risate e giornate passate a giocare con gli amichetti di quartiere. Forse per molti. Ma non per tutti.
Quest'opera ci mette di fronte a una realtà completamente differente. Una realtà cruda e violenta. La realtà di un bambino che ha intuito che il mondo gli sarebbe crollato sotto i piedi troppo presto. L'origine della mitologia grunge dei Nirvana.

La vita è energia, voglia di vivere e tranquillità. Ma cosa succede quando questi tre elementi ti sono negati? All'inizio dell'opera il lettore viene informato che non è possibile amare tanto la gente senza soffrire almeno un po', ed è questo che Kurt ci racconta compiendo un salto nel passato, a quando frequentava il college e con gli amici si imbatte in qualcosa che a pre uno squarcio sulla sua vita.
I momenti di vita quotidiana assieme alla sorellina Kim e alla convivenza burrascosa con i genitori, i primi che lo hanno indotto a pensare che forse essere felice e avere una famiglia normale non era scritto nel destino. E probabilmente anche il luogo dove nasci determina il "chi sei". Aberdeen, cittadina dello stato di Washington, è una città maledetta.
E attraverso una spirale psichedelica veniamo gettati in un mondo fatto di musica, delusioni e abbandoni senza fine. Chi è davvero Kurt? Cosa l'ha reso quello che era? Perché anche l'unico rapporto che sembrava duraturo, quello con Courtney Love, subisce un impatto devastante?

Tematiche: I disegni trasmettono immediatamente il clima dell'opera. Se si conosce la vita di Cobain, ma anche se il nome ci è nuovo, non possiamo non venire travolti da un mood particolare. Il sentirsi emarginati, diversi, il pensare di avere una famiglia fuori da comune, il circondarsi di persone che forse non fanno per noi ecc. dobbiamo trasportarli indietro nel tempo, agli anni '80, quando avevano un peso ben diverso da quello che gli attribuiamo noi oggi.
Kurt Cobain narra di una costante fuga dalla realtà e Kurt lo fa nel modo in cui lo ritiene più opportuno, a modo suo, con i suoi mezzi, con i suoi tempi.  L'uso di sostanze per allontanare i problemi familiari e sentimentali, l'uso della musica come gancio per restare in piedi di fronte rapporti fugaci e tossici. La ricerca di una spensieratezza fanciullesca che giunge solo attraverso l'offuscamento dei sensi. Come dice Kurt all'incirca a metà della storia "Che tu lo voglia ammettere o no, l'uso della droga è una fuga".
Non siamo forse anche noi come Kurt? Non cerchiamo di essere felici nonostante tutto? Non siamo forse disposti a provarle tutte e poi ci accontentiamo di quello che abbiamo davanti per poi arrenderci di fronte all'evidenza? Il protagonista di questa storia è accecato dalla sofferenza, non accetta che gli altri non capiscano e si illude che quello che vede sia contemplazione, come se le stelle del creato possano lenire le sue ferite. Neanche la nascita di suo figlio riuscirà a tenerlo legato alla vita...

Giudizio: Quest'opera pompa energia allo stato puro. Godibile anche a chi non conosce il personaggio e la sua musica. Breve e intenso, caratterizzato dall'autore che preme costantemente il piede sull'acceleratore regalando a tutto quanto un  ottimo ritmo incalzante a cui non è possibile sottrarsi. Concluso la lettura di questo graphic novel ci si sente svuotati. Si ha la sensazione di aver perso un amico, una persona cara, l'aver assistito al suo declino senza aver avuto la forza, il coraggio o il tempo per poter fare qualcosa. Così doveva andare.
Le tavole con personaggi singoli fanno somigliare i disegni alla sequenza di una pellicola cinematografica che scorre a una velocità frenetica e noi lettori siamo li che le corriamo dietro nel vano tentativo di acchiapparla per prolungare la permanenza di questa storia sui nostri occhi. 
Una storia a metà tra la biografia, la fantasia e il reportage. Cavaletto ha saputo sintetizzare con pochissime parole una storia su cui molti hanno scritto riuscendo a trasmettere in modo chiaro l'universo che costituisce la vita di Kurt. Giani ha illustrato questa storia come delle fotografie ritrovate all'interno di un baule, con una forza emotiva che trascina il lettore nei meandri della mente.
Consiglio a chiunque la lettura di queste pagine intrise di sofferenza perché la vita di Kurt non puoi solo ascoltarla o vederla.
Ci devi sprofondare fino al collo e apprendere.

Francesco Balestri