Autori: A. Pirondini, F. Govoni, Giacomo Pilato
Editore: Weird Book
Collana: Weird Comics
Pagine: 112
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Cari lettori…eccomi di nuovo qua dopo una lunga assenza per parlarvi dell’ultimo capitolo della trilogia di Megarette, una storia che va al di là del tempo e che vede combattere due popoli unita a una battaglia interiore di Anna.
Nei due capitoli precedenti abbiamo fatto la conoscenza di Anna, un’adolescente tante che porta al suo interno un grande segreto. Essere l’incarnazione di un gigantesco umanoide in lotta con i Neanderthal e avere sulle spalle la responsabilità di salvare la popolazione non è certo roba da poco.
Questo terzo volume chiude la storia. Tutto si conclude, ma viene fatto in modo del tutto inaspettato. Se le due parti che precedono Requiem avevano gettato le basi e creato un'aspettativa senza eguali riguardo la conclusione della storia, sono rimasto molto colpito dalle tavole che mi sono trovato di fronte.
Forse perché in parte sono ancora abituato alla lettura e al ritmo dei manga giapponesi, forse perché Anna/Megarette (che adesso non si fa più problemi nel riconoscere la sua vera natura) è decisa ad andare incontro al suo inevitabile destino…nella mia mente mi sono figurato uno scontro senza eguali dove la violenza e la lotta per la sopravvivenza la facevano da padrone. Ed è con grande sorpresa che ho visto dipanarsi la storia (e la battaglia!) davanti ai miei occhi in un modo del tutto inaspettato. Il tutto si gioca in due-tre pagine il resto racconta ben altro.
Ma se qualcuno di voi ha ho storto il naso nel leggere queste mie parole deve esser pronto a ricredersi perché il fatto che non si siano intere pagine tavole dedicate allo scontro, come ad esempio ci ha abituati Akira di Otomo, non significa che la narrazione sia meno accattivante. Il contrario.
Le tavole di Megarette stavolta portano alla luce ogni retroscena che ha portato a quello scontro. Quali sono le motivazioni che hanno spinto i popoli a scagliarsi l’uno contro l’altro? Esiste un vincitore e uno sconfitto? Il lettore si è fatto certamente una sua idea leggendo i capitoli precedenti…adesso gli viene tolto il tappeto da sotto i piedi, viene messo davanti a una realtà che non si aspetta dopo che le sue convinzioni sono state consolidate dai fatti, dalle immagini e dalla loro violenza distruttiva. Adesso tutto cambia e la cosa più interessante è quella che viene chiamato in causa, gli viene chiesti implicitamente di decidere perché quello in cui ha creduto fino ad ora…non ha più alcun valore.
Megarette Requiem è un fumetto atipico. Vista la tematica e i suoi personaggi si è portati a pensare (e volere) un epilogo di un certo tipo. Dopo che gli autori ci hanno messo davanti a una guerra fisica e interiore tutti si aspettano di “viverla” e di assaporarla. Ebbene, questo succede in una maniera del tutto inusuale. Gli scontri ci sono, e ci sono anche dei colpi di scena, il lettore però è spinto a “gestirla” nel modo che ritiene più giusto. In questo fumetto ciò che veramente è guerra sono le parole. Sono loro che danno il via all’azione, sono loro che giustificano le azioni dei personaggi ed investe anche i pensieri di chi legge. Non è tanto quello che si vede ma quello che si pensa. E quando si realizza che cosa davvero gli autori ci stanno dicendo i brividi iniziano a scorrere sulla nostra schiena.
I Neanderthal che abbiamo odiato fin dall’inizio per aver minacciato i Sapiens sono davvero colpevoli? Sono davvero loro i cattivi invasori che porteranno la nostra razza all’estinzione?
Un bellissimo epilogo per una storia che ci mette di fronte a un fatto compiuto: non è che alla fine dei conti i cattivi siamo noi?